Deepfake: come possono difendersi le aziende?
L’utilizzo di app basate su algoritmi di AI per la manipolazione di immagini, video e audio è in aumento. Eppure, non sempre le aziende che sviluppano tali app tengono conto dei rischi a cui potrebbero essere esposti gli utenti. Uno dei maggiori pericoli deriva dall’utilizzo delle app per creare falsi di altissimo livello, noti come “deepfake”.
Sostituire i visi delle persone in video ed immagini (face swapping) e manipolare contenuti audio (audio deepfake) è oggi alla portata di tutti: con qualche click e secondo di attesa, è possibile realizzare video falsi di buona qualità, magari pensando ad un semplice scherzo tra amici. Ma le conseguenze possono essere ben più gravi.
Il revenge porn ha trovato un nuovo alleato in applicazioni come DeepNude, che permettono di spogliare le donne e poi condividerne la nuova immagine. I danni reputazionali, psicologici e più in generale gli impatti sulla vita privata delle persone oggetto di tali foto non sono spesso presi in considerazione da chi sviluppa e utilizza le app. Ad essere colpiti sono spesso singoli individui, in particolare le donne, ma anche le aziende possono pagarne il prezzo perché immagini e video manipolati possono essere sfruttati per carpire segreti industriali, cambiare politiche aziendali o arrecare un danno di immagine a un’azienda.