Educazione digitale
di Elisa Romano, Data Protection Officer & Information Security Officer, Automobili Lamborghini S.p.A.
Il mestiere dei genitori è notoriamente il più difficile del mondo. Non esiste la formula corretta: ogni situazione come noto è a sé, fatta dai singoli caratteri delle persone coinvolte e dalle circostanze diverse dettate dall’ambiente in cui vive ogni nucleo familiare.
Da genitori abbiamo una serie di obblighi e doveri da cui non si può - o non si dovrebbe - abdicare. E tra questi, uno dei più attuali e relativamente nuovo, trovandoci quindi piuttosto impreparati, è quello di educare i nostri figli al corretto uso del digitale.
Tutti noi siamo circondati da strumenti connessi che partecipano alle nostre vite senza alcuna possibilità di scelta: non possiamo – eccetto qualche eremita virtuoso che ci riesce - farne a meno.
Ci sono tanti risvolti positivi nell’utilizzo degli strumenti digitali, quindi non vanno assolutamente demonizzati. Premettiamo che il digitale ha talvolta salvato genitori disperati, tenendo buone le nostre creature in situazioni che non si addicevano assolutamente alla loro natura giocosa e rumorosa, permettendo momenti di relativa pace mentre il nostro erede giaceva immobile e silenzioso intrattenuto da un babysitter-telefonino.
Ma qual è la giusta misura? Sarebbe da evitare ogni forma divieto, in quanto, oltre che del tutto anacronistico, avrebbe l’effetto contrario, come ci insegna la storia relativamente ai periodi del proibizionismo.
Bisognerebbe quindi dare dei limiti, temporali e di contenuti, verificando sempre cosa viene effettivamente visto o fatto tramite gli strumenti digitali che noi genitori forniamo i nostri figli, tramite una vigilanza pressoché costante.
Fondamentale è, inoltre, il dialogo: proviamo a vedere la cosa dal punto di vista dei bambini, capire cosa li affascina e quali sono gli aspetti attrattivi che li tengono rapiti allo schermo (anche se non è sempre agevole intendere cosa siano le cd “skin” o altre amenità del genere). Bisogna provare a condividere l’esperienza del minore con il device: questa è l’unica via per capire, conoscere e di conseguenza indirizzare limiti ed eventuali divieti laddove ci siano contenuti non adatti alla età. Ricordiamoci di controllare sempre le indicazioni in tal senso che ogni app dovrebbe fornire.
Fondamentale è inoltre configurare un processo autorizzativo per verificare preventivamente che ciò che viene installato sia adatto a chi lo andrà ad utilizzare. Particolare attenzione poi dovrà essere fatta in quelle situazioni dove i più piccoli hanno la possibilità di accedere ai device dei fratelli più grandi, mettendoli quindi talvolta di fronte ad immagini non appropriate alla età del bambino che le sta guardando.
Dal punto di vista della sicurezza informatica, bisogna prestare sempre attenzione a che quello che viene installato provenga dagli store ufficiali, a chi può accedere ad eventuali chat o camere in cui si può giocare insieme, anche in questo caso vigilando sempre. Mantenere inoltre aggiornati i propri strumenti è attività da fare ogni volta che riceviamo una notifica in tal senso, in quanto l’ultima versione installata dovrebbe essere più sicura rispetto alle precedenti.
Attenzione a possibili attività illecite: purtroppo i criminali si stanno spostando sempre più nel mondo virtuale dove è relativamente facile ed economico navigare in modo anonimo per ingannare chi è dall’altra parte dello schermo, al fine di rubare identità, immagini o altri dati o commettere altri generi di reati. Il ruolo del genitore è anche in questo caso fondamentale: sia spiegando preventivamente quali possano essere i rischi e le insidie, sia controllando sempre le attività svolte.
In conclusione, come genitori dobbiamo cercare di conoscere e indirizzare l’uso con criterio di questi strumenti digitali, dialogando con i nostri figli, al fine di provare ad educare ad un uso corretto e sicuro di questi dispositivi che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana.